Prendo spunto dalla mia esperienza personale di questi giorni (eh sì, anche io sono entrata nelle statistiche dei contaminati dai virus del raffreddore!) per parlarvi dei malanni invernali e di come combatterli con alcuni rimedi naturali.
Prima di tutto, però, occorre fare chiarezza e capire perché durante l’inverno è più facile ammalarsi. Pensare che dipenda soltanto dal freddo non è del tutto corretto…
Malattie invernali: non è (solo) colpa del freddo
Durante la stagione invernale, i raggi solari colpiscono la Terra obliquamente e con minore intensità e questo determina basse temperature e giorni più corti della notte. Per questo motivo trascorriamo più ore in ambienti chiusi, troppo riscaldati, poco umidificati e, a volte, sovraffollati. E questo fa aumentare la probabilità di entrare in contatto con persone infette. La connessione freddo-malattia non esiste: la malattia si verifica se entriamo in contatto con virus e batteri, che sono agenti patogeni.
Ma il freddo, allora, non ha nessuna colpa?
In realtà, l’aria fredda e secca provoca delle microlesioni alle mucose delle prime vie aeree che rendono più facile l’ingresso agli agenti patogeni. Il freddo determina una contrazione dei vasi sanguigni periferici e di conseguenza in queste aree ci sarà un minor apporto di sangue e una riduzione dei globuli bianchi responsabili della difesa del nostro organismo. Inoltre, le mucose producono un muco più vischioso del normale che anziché espellere eventuali agenti esterni indesiderati li trattiene. Anche le ciglia che rivestono le mucose diventano meno attive nel loro compito di protezione.
In questa situazione, quindi, è molto facile per i patogeni – i veri responsabili delle malattie da raffreddamento – introdursi nell’organismo dando il via alle tipiche malattie infiammatorie da raffreddamento che tutti noi ben conosciamo!
Malattie da raffreddamento, caratteristiche e sintomi
Tutte le patologie invernali, che dalle prime vie aeree (naso, cavità orali, faringe e laringe) possono “estendersi” anche a quelle secondarie (trachea e bronchi), sono di tipo infiammatorio e per la maggior parte infettive. L’infiammazione altro non è che la risposta da parte dell’organismo nei confronti dell’aggressione di agenti esterni.
Influenza
È una delle malattie infettive più frequenti. Causata da un virus che resiste bene alle basse temperature e all’umidità e che si diffonde facilmente in ambienti affollati, è una malattia contagiosa e si trasmette attraverso minuscole goccioline di saliva emesse con un colpo di tosse, uno starnuto o anche solo parlando.
I sintomi più comuni sono: brividi, mal di testa, dolori alle articolazioni, raffreddore, tosse, catarro, mal di gola, stanchezza fisica. Il periodo di massimo contagio inizia qualche giorno prima della comparsa dei sintomi e si prolunga per 3-5 giorni mentre il periodo di incubazione (cioè il tempo tra l’esposizione all’agente patogeno e la manifestazione dei sintomi) va da 1 a 4 giorni.
Si risolve in 7-10 giorni, il tempo necessario affinchè le difese dell’organismo riescano ad eliminare il virus. Nei casi più gravi ci possono essere complicazioni: la polmonite post influenzale, ad esempio, è un’infiammazione provocata dagli stessi virus dell’influenza quando riescono ad insediarsi nel polmone, oppure da infezione batterica. Altre complicazioni possono essere la disidratazione e la sinusite.
Raffreddore
È una malattia molto frequente e contagiosa che si diffonde con un semplice starnuto, un colpo di tosse o un contatto fisico. La causa del raffreddore è un’infezione della mucosa nasale da parte dei virus Picornavirus, Adenovirus e Mixovirus. I sintomi più comuni di questa infezione sono uno stato di malessere generale, mal di testa, rinorrea (naso che cola), starnuti, mal di gola, forte lacrimazione e temporanea perdita dell’olfatto e del gusto.
Il raffreddore ha un periodo di incubazione di 1-3 giorni ed un picco massimo di intensità dopo 3 giorni dalla comparsa dei sintomi. Si risolve entro una settimana senza complicazioni ma in alcuni casi ci può essere un’ulteriore infezione di natura batterica che può provocare otiti, sinusiti, tracheiti e bronchiti.
Faringite
È un’infiammazione diffusa della mucosa della faringe causata da infezioni virali o batteriche o dagli effetti nocivi di fattori irritanti come fumo, polveri irritanti, aria condizionata, cambi improvvisi di temperatura, abitudine a respirare con la bocca, infezioni dentali e asportazione tonsille. I sintomi più frequenti sono una tumefazione della mucosa faringea, mal di gola, difficoltà a deglutire e dolore all’orecchio. Può esserci anche febbre, mal di testa e stanchezza generale.
L’infiammazione colpisce la parte di faringe subito dietro la bocca (orofaringe) ma in alcuni casi può colpire le tonsille palatine (tonsillite) oppure interessare le fosse nasali (rinofaringite) o della laringe (faringolaringite).
I sintomi si manifestano dopo un periodo di incubazione di 2-5 giorni dal contagio e la malattia si risolve in circa 5 giorni se non ci sono complicazioni.
Come curare i malanni invernali con rimedi naturali
Per curare le malattie da raffreddamento tipiche della stagione invernale, i rimedi naturali che possono esserci d’aiuto sono molti e differenti.
Come naturopata il mio approccio prevede l’utilizzo di piante, minerali ed oligoelementi, così da lavorare non soltanto sull’eliminazione dei sintomi ma anche sul rinforzo del terreno costituzionale.
Piante
Un antimicrobico per eccellenza da utilizzare in caso di malattie da raffreddamento è l’estratto dei semi del pompelmo. Questo rimedio naturale possiede un ampio spettro d’azione (agisce su virus, batteri, funghi e molti parassiti) e, a differenza dei tradizionali antibiotici, non presenta effetti tossici e non indebolisce la flora batterica intestinale. Si può assumere in gocce oppure come estratto secco.
Altre piante utili per contrastare raffreddore, tosse e influenza sono:
- L’Echinacea angustifolia per la sua azione immunostimolante
- Il Ribes nigrum per il suo effetto simile a quella del cortisone
- La Boswellia serrata dalle proprietà antinfiammatorie
- L’Ananas sativus per la sua potente azione decongestionante delle vie respiratorie e drenante del muco.
Potrete trovare giovamento anche da tisane ed infusi. Le piante migliori? La malva, il marrubio, l’elicriso, il pino mugo, la rosa canina, il lichene islandico… da sorseggiare caldi con un po’ di miele.
Minerali ed oligoelementi
Tra gli oligoelementi, per combattere i sintomi di raffreddore e sinusite e tutte le problematiche relative alla gola, come tonsillite, faringite, laringite e tracheite è molto indicato il Cu (rame) dalle proprietà antinfiammatorie e antisettiche ( la posologia prevede l’utilizzo di 3 fiale al giorno) e il Bismuto (Bi) a cui si associa sempre nei processi infiammatori e infettivi delle prime vie aeree e dei seni paranasali (1 fiala al giorno per 10 giorni).
Entrambi questi oligoelementi si associano al complesso di base Mn-Cu (manganese-rame) assumendo 3 fiale alla settimana per 2 mesi e/o al complesso Cu-Au-Ag (rame oro argento), prendendo 1 fiala a giorni alterni per 15 giorni. Quest’ultimo complesso è molto utile per prevenire questi malanni nei soggetti recidivi e per favorire il recupero durante la convalescenza.
Tutti gli oligoelementi vanno tenuti 1 minuto sotto la lingua prima di deglutirli.
I sali tissutali del Dott. Schussler sono un altro rimedio utile per integrare la carenza di sali minerali causata dai mali di stagione.
Nella prima fase dell’infiammazione, quando il naso cola e il muco si presenta chiaro e fluido, si utilizza il complesso J; quando il muco diventa più denso e giallognolo (e si ha sinusite o catarro) si utilizza il complesso Q.
In caso di febbre il sale da scegliere è il Ferrum phosphoricum, il N. 4, che agisce come antipiretico favorendo un maggiore apporto di ossigeno ai tessuti. In effetti, durante gli episodi febbrili l’organismo aumenta il proprio metabolismo e anche i processi ossidativi accrescendo il fabbisogno di Fosfato di Ferro che lega proprio l’ossigeno. Il sale agisce sulla febbre fino a 39 °C senza sopprimerla, ma risolvendone le cause. Oltre i 39°C occorre utilizzare il Fosfato di Potassio (N.6 Kalium phosphoricum).
I minerali e gli oligoelementi hanno il vantaggio di poter essere somministrati anche a bambini molto piccoli. Invece, per i rimedi a base di piante è meglio attendere che il bambino abbia almeno compiuto 4 anni.
Oli essenziali contro i malanni invernali
Durante l’inverno, anche gli oli essenziali giocano un ruolo molto importante nel combattere i tipici mali di stagione.
La prima cosa da fare consiste nell’introdurre l’aromaterapia nella propria quotidianità. Per farlo basta posizionare dei semplici diffusori in tutti gli ambienti della casa, compresa la camera da letto, aggiungendo all’interno qualche qualche goccia di olio essenziale.
Quelli più indicati sono:
- l’olio essenziale di Eucalipto globulus o Eucalipto radiata (quest’ultimo più indicato in una casa abitata da bambini), ideali in caso di influenza, laringite, bronchite cronica, sinusite, otite.
- l’olio essenziale di Ravintsara e quello di Niaouli, entrambi potenti antivirali e antibatterici ideali in caso di bronchite, sinusite, faringite, raffreddore.
- l’olio essenziale di Mirra o quello di Tea tree che, utilizzati per gargarismi insieme alle gocce di estratto di semi di pompelmo, danno sollievo e limitano l’infiammazione.
Infine, ancora qualche consiglio per risolvere alcuni fastidi tipici di questo periodo.
Per il disturbo del naso chiuso – alzi la mano chi non ne soffre – si possono fare lavaggi nasali con acqua e sale integrale eseguiti attraverso la doccia nasale. Per osmosi il sale scioglie il muco e ripulisce le ciglia nasali ripristinando così la loro corretta funzionalità.
E, naturalmente, attenzione all’alimentazione che, proprio in questo periodo, deve essere ricca di frutta e verdura di stagione, povera di zuccheri e priva o quasi di latticini, che hanno la tendenza ad infiammare l’organismo e a produrre più muco.